L’intorpidimento al mio cervello iniziava a svanire e stavo come risvegliandomi da un brutto sogno.
Vedi la ragazza a terra che piangeva e mi diressi verso di lei per sincerarmi della sua situazione.
La ragazza era visibilmente scossa e tremava vistosamente.
“Come stai?”
Nel dirlo la riconobbi immediatamente, era Claudia, ma figlia dell’imprenditore Morelli noto magnate di zona nel campo del mattone.
Claudia non disse nulla, mi prese al collo e mi iniziò a stringe in un abbraccio incredibilmente forte, francamente mi sentivo un po’ a disagio, ma capivo perfettamente il suo stato d’animo.
“Mi ha salvato.”
Disse tra un singiozzo e l’altro.
Quella frase fu come un fulmine al ciel sereno nel mio cervello.
Allora Massimo non era impazzito?
Alzai lo sguardo e vidi altre persone vicino a noi che guardavano la scena aspettando qualcuno o qualcosa dicese che fare.
Dalla mia gola esplose un forte grido.
“Qualcuno chiami l’ambulanza!”
Iniziai a piangere pure io forse per la situazione fortemente emotiva.
A quel punto una mano mi toccò la spalla e una voce famigliare interruppe il mio pianto, era mio fratello.
“Ma cosa è successo qui?”
“Massimo ha salvato questa ragazza. Ha ucciso quegli uomini.” Gli risposi io quasi balbettando.
“Max, il mio amico Max ha fatto tutto questo? … Porca vacca! Lo sapevo che era un grande!”
In lontananza si iniziavano a sentire le sirene, forse quelle dell’ambulanza, ma forse anche quelle della polizia.
“Nessuno di voi ha visto chi è stato vero? Nessuno! Avete capito? Non avete visto chi è stato! Ok?” Era la voce di mio fratello che stava urlando verso tutti i presenti.
In quel momento si volta a guardarmi e mi sorride con uno sguardo malinconico misto a comprensione, probabilmente si è reso conto che ci tenevo molto a Max e aveva detto quella frase solo per farmi stare più tranquilla.
Quel gesto effettivamente mi stava tranquillizzando, ma ero ugualmente sconvolta.