“Salve ispettore Marco, come si sente?”
L’ispettore ci sta fissando con occhio sospettoso, semisdraiato nel suo letto d’ospedale.
“Scusate, ma voi chi sareste? Lo sapete che sono un malato che si è ripreso solo questa mattina presto?”
“Mi scusi per la maleducazione, io sono Gabriele. Comunque il suo medico mi ha autorizzato a parlarle.”
Ovviamente questa mia risposta non può fare altro che innervosire l’ispettore che si irrigidisce ulteriormente.
“E questo cosa cambierebbe?”
“Era solo per farle sapere il mio nome, visto che faccio parte del SISMI e non vorrei darle una brutta impressione.”
“Interessante e a cosa devo questo onore? Io il mio rapporto l’ho già fatto al mio superiore, con lei non ho nulla da dire.”
“Non è per quello, sappiamo benissimo cosa è accaduto, vorrei solo farle una domanda.”
“Allora ben venga, così posso tornare a riposare.”
Il tenente Testoni anticipò la mia domanda di pochissimo entrando frettolosamente nella stanza.
“Mi scusi signore, ma dalla sede mi hanno detto che c’è stata una smentita.”
La sorpresa mi pervase, una smentita di che tipo?
“Di che sta parlando?”
“Praticamente i servizi segreti hanno smentito l’appartenenza del ragazzo all’agenzia, mi spiace.”
La notizia non poteva essere felice, nemmeno il funerale con un minimo di onore gli era stato concesso.
“Scopra perché hanno interferito con le nostre direttive, ma non si allontani.”
“Certo signore.”
Il tenente Testoni uscì rapidamente dalla stanza e quello che era peggio è che l’ispettore stava sorridendo, avevo perso credibilità .
“Se vuole andare per risolvere i suoi problemi, può farlo tranquillamente, io starò qui per un bel po’ credo.”
“Non si preoccupi, il mio assistente è perfettamente in grado, ma torniamo alla domanda. Le interessa trovare Massimo?”
La sorpresa prende totale possesso del suo volto, ho fatto centro.
“Come trovare Massimo? Non è morto?”
“E secondo lei uno dei nostri migliori agenti può essere rimasto ucciso così facilmente? Diciamo che è solo stato catturato.”
“E come potrei esservi utile, ho già detto tutto nel mio rapporto, che altro potrei fare?”
“Vede, lei da questa stanza può fare molto di più che decine di agenti fuori che cercano.”
La situazione poteva effettivamente sembrare alquanto assurda, ma sapendo quello che so io…
“E in che modo di grazia!”
“Sognando!”
Il silenzio fece sua la stanza, per poi lasciarla bruscamente.
“Ma sta scherzando vero?”
“No, sono serissimo. Lei deve prendere solo questo enzima assolutamente innocuo e ricordarsi di stare sognando. Poi dovrà semplicemente farsi dire da Massimo dove si trova.”
“Non mi ha ancora convinto, mi spieghi meglio che accadrà , sono una persona curiosa io.”
“La spiegazione scientifica risulterebbe lunga e complessa, quindi si fidi di quella rapida. L’enzima la farà addormentare e stabilizzerà le sue onde cerebrali in fase REM, così se riuscirà coscientemente a focalizzarsi su Massimo potrà ottenere le informazioni.”
“Scusi, ma la cosa mi sembra una gran vaccata!”
“Effettivamente alle persone comuni non cambierebbe nulla, ma a lei, con i suoi livelli di particelle Byron, anche se al limite della soglia, e l’intenso contatto emotivo recente con Massimo, potrebbe farcela.”
“Mi spiace, ma per me lei è solo un povero pazzo.”
“Peccato la pensi così. Le lascio le pastiglie sul comodino, nel caso cambiasse idea.”
Non potevo fare altro, se lo avessi forzato oltre non sarebbe stato abbastanza determinato per poter ottenere risultati.
“Un’ultima cosa signor ispettore, poi me ne vado. Se mai dovesse decidere di prendere l’enzima, ci vada cauto in quel mondo, potrebbero esserci cose pericolose per un dormiente inesperto come lei.”
E adesso non posso far altro che concentrarmi nella sua ricerca basata con metodi classici.