Il terzo giorno ho deciso di prendermela particolarmente comoda e quindi dopo una bella colazione nel mio hotel mi sono diretto al Camp Nou, lo stadio del F.C. Barcellona.
Ho scelto la fermata del metro collblanc segnalata sulla guida, ma visto che l’entrata per la visita al museo e allo stadio è all’ingresso 9, la fermata è risultata molto distante e comunque non più vicina di palau reial o maria cristina.
Mi ero diretto al nou camp non perché volevo vedere semplicemente lo stadio più grande d’europa e non il museo del barcellona di cui non mi interessava praticamente nulla, quindi davanti alla richiesta di ingresso di ben 11 euro, 2 euro in più che per la sagrada famiglia e casa di gaudì messi assieme, ho deciso di lasciare stare e proseguire oltre.
Ho deciso quindi di cambiare itinerario per la mattinata e andare a vedere la città universitaria e il palazzo reale poco distanti dal camp nou.
Nulla di esaltante, ma almeno è stato rilassante passeggiare per un po’ nel parco del palazzo reale che sebbene non molto grande risulta molto ben curato e tranquillo.
Nelle mie previsioni volevo passare tutto il pomeriggio al park Guell ma prima ho preferito fermarmi a pranzare in un locale un po’ fuori mano vicino alla fermata del metro Diagonal.
Andare a pranzo poco dopo le 12 non è certo una usanza spagnola, quindi ho praticamente trovato il locale, El Roure, praticamente vuoto o con pochi avventori che stavano addirittura facendo colazione.
Però vi posso assicurare che le Tapas, gamberoni e cozze con vino bianco a soli 6 euro, e il locale d’altri tempi meritano tantissimo.
Così rinfrancato mi sono diretto dalla fermata del metro vallcarca, molto comoda per andare ma non per tornare, al park Guell di cui è impossibile descrivere a parole la bellezza.
I panorami di Barcellona e del Tibidabo che si possono ammirare, se non fosse per la solita foschia, sono veramente belli.
In se il parco è pieno di strutture assurde create anche da Gaudì, la cui casa è all’interno del parco, che sono una vera manna per i fotografi che possono sbizzarrirsi e arrivare anche ad attendere decine di minuti per fare foto senza turisti.
Un pomeriggio rilassante passeggiando tra la vegetazione del parco e gli animali che lo popolano, un posto da visitare obbligatoriamente anche se i turisti sono sempre veramente tanti.
Per la serata, dopo un panino in un fast food sulla rambla, ho optato per una passeggiata a plaà§a de Catalunya per poi scendere lungo la ramble dirigendomi in un locale jazz, l’Halem jazz club poco distante dal mio hotel, ma ho amaramente scoperto che era una delle poche sere in cui si tenevano concerti di musica latinoamericana.
Rassegnato alla solita serata ho quindi optato per una sala da te sempre vicina al mio hotel e molto tranquilla, il Salterio.
Sicuramente un ottimo modo per concludere una giornata basata sul relax, almeno per me lo è stato.