Sentii immediatamente una fitta nei lombari e poi un senso di nausea subito seguito da un malessere generale e un senso di vertigine.
“Ti senti bene?”
Non feci nemmeno in tempo a rispondere a Gabriele che mi ritrovai svoltato per terra a fissare il panorama fuori dalla finestra, era strano, come se lo avessi già visto e il cielo scuro fosse separato dal resto del paesaggio.
Pochi istanti dopo la stanchezza aveva preso il sopravvento, mi ero addormentato come un sasso.
Quella notte dormii come un sasso e i sogni sembravano assurdi e infiniti, con strane persone, situazioni, ambienti, che non avevo mai visto.
Quando mi risvegliai la mattina successiva mi sentivo stranamente calmo e rilassato.
Le prime parole che sentii furono quelle del dottore.
“Allora, come andiamo? Dormito bene?”
“Si, direi di si, ma che mi è successo?”
“Nulla di che, ti sei solo addormentato a causa della stanchezza, le tue fasi REM sono state veramente intense, devi aver fatto tantissimi sogni.”
“Credo di si, il problema è che ora non ne ricordo nemmeno uno.”
“Non ti preoccupare, è normale. Oggi avrai davanti a te una lunga giornata, quindi vedi di non affaticarti.”
“Si, grazie Dottor…?”
“Sono Filippo Gervasi, ma scusa la sfacciataggine, tu non hai nemmeno un po’ di paura?”
Sul momento non capii la domanda, poi afferrai il concetto.
Effettivamente chi era quella gente? Potevo fidarmi? Che volevano farmi? Dove mi trovavo? Per non parlare poi di tutto quello che mi era capitato. Eppure qualcosa dentro di me mi diceva di non allarmarmi troppo.
In quel momento entrò Gabriele.
“Ciao Massimo, come va oggi?”
“Direi bene, spero solo di non fare la stessa fine di ieri sera.”
“Bene, perché oggi dobbiamo proprio parlare un bel po’.”
“Scusatemi, mi sa che è meglio che vi lasci soli allora. Ripasso più tardi giusto per un controllo.”
Con l’uscita del dottore rimanemmo solo io e Gabriele e ora avevo ben in testa tutte le domande.
“Sono vostro prigioniero?”
Anticipai Testoni con una domanda molto diretta e lui sorrise.
“Dipende quello che uno intende per prigioniero. Comunque se intendi sul poterti muovere liberamente o meno, per ora effettivamente non puoi, almeno finché non risponderai ad una domanda.”
“Bene, allora me la faccia così potrò andare.”
“Con calma , prima è il caso che ti spieghi la situazione in cui ti trovi. Purtroppo sei rimasto coinvolto in una serie di eventi da noi non previsti, che ti hanno portato a morire…”
“Morire? Io mi sento bello vivo.”
“Se mi lasciavi finire, ti avrei detto subito che intendevo morto per il resto del mondo.”
“Quindi mi credono morto.”
“Non solo, ti hanno proprio fatto il funerale con tanto di cadavere, ecco anche perché ora ti ritrovi con un nuovo viso.”
“Giusto, e il viso? Io lo trovo famigliare.”
“Ti prego di non interrompermi, ho molto da dirti e potrei perdere il filo del discorso. Non sono più un giovanotto.”
Il suo viso era un misto tra l’irritato e lo scherzoso, così decisi di smetterla con le interruzioni.
“Mi scusi, prosegua pure.”
“Grazie. Allora stavo dicendo che tu risulti morto in una esplosione durante il tuo inseguimento. Purtroppo risulti anche essere stato accusato di vari crimini, dallo spaccio, al riciclaggio di denaro per finire ad atti terroristici. Non siamo riusciti ad impedire il diffondersi di queste false notizie, purtroppo altri personaggi sono arrivati prima di noi, ma siamo riusciti però ad insabbiare tutto rallentando i procedimenti giudiziari in modo che alla fine non si giunga mai a risposta certa.”
Io non ci potevo credere, dove diamine ero capitato! Ero letteralmente a bocca aperta, lo ascoltavo come imbambolato davanti ad un film.