Quella notte sognai tantissimo, sogni indistinguibili ma ansiogeni, reali ma allo stesso tempo eterei, impalpabili.
Praticamente dormii pochissimo e quel poco che riuscii a dormire, lo dormii male.
Qualcosa non mi tornava e questo pensiero mi stava tormentando e divorando da dentro.
Infine giunse il nuovo giorno.
Poche volte nella mia vita avevo sperato così ardentemente che il nuovo giorno arrivasse, eppure lo temevo.
I miei dubbi e le mie domande avrebbero avuto risposta?
Di lì a breve avrei avuto risposte totalmente differenti da quelle che mi aspettavo.
Vennero a prendermi alle otto spaccate, mi portarono in una stanza del centro che chiamavano dockingmind.
Lì mi fecero sedere su di una sedia al centro della stanza. Una sedia nera in pelle, molto comoda e rilassante, ma la stanza era surreale, un cubo di due o tre metri con pannelli neri su tutti i lati che andavano a formare una griglia le cui linee di giunzione brillavano di un giallo arancione.
Dopo poco tramite un interfono iniziarono a dirmi cosa dovevo fare, praticamente nulla, pensare a qualcosa, fare qualche calcolo, ricordare fatti o avvenimenti.
Il tutto sembrava non finire mai, però mano a mano che il test proseguiva iniziavo a essere molto rilassato, tanto più che dopo un po’ iniziai a sentirmi in un vero e proprio stato di dormiveglia.
Rispondevo con calma e gli occhi erano totalmente chiusi e mi stavo perdendo nella comodità di quella sedia.
Ad un certo punto però capitò l’inaspettato, mi chiesero di pensare e lentamente aprii gli occhi, quasi come un sussulto e… iniziai a vedere.
Ma non a vedere la stanza e basta, iniziai a vedere quello che stavo immaginando.
Avevo gli occhi completamente spalancati, potevo percepire la sedia su cui ero seduto, eppure ero nel luogo che stavo immaginando. Una spiaggia tropicale con un mare così limpido e trasparente che non lo avevo mai visto, ma lo stavo vedendo.
In un primo momento fui colto dal panico e mi ripresi dall’intorpidimento in maniera istantanea.
L’ansia mi stava sconcentrando e potevo vedere e sentire quei luoghi avvolti sempre più nel buio, ma ero seduto, sentivo ancora la sedia, così ripresi la calma, ero sempre lì, non dovevo aver paura.
La mia mente iniziava a vagare, luoghi isolati e pacifici, poi il volo sopra deserti e oceani, per poi finire nel mezzo di grandi città affollate.
Tutto in pochi istanti, il tempo di un pensiero, non riuscivo a seguirlo, lui seguiva me e io seguivo lui, ma ero sempre io a fare tutto.
Un cane che si morde la coda e un mal di testa che stava crescendo.
Infine casa mia, la mia camera e il mio quartiere, quella viste rimase a lungo, persistente e rilassante.
Poi quel maledetto simbolo triangolare e un mal di testa fortissimo, chiusi gli occhi di scatto e quando gli riaprii era tutto come all’inizio.
Io in uno stanzino che mi tenevo la testa.
Pochi istanti dopo erano già lì a controllare come stavo.
“Bene, il test è finito, ora seguici che ti portiamo a conoscere un po’ di cose.”
“Maggiore, sembra rispondere molto bene, per ora tutta la taratura sembra procedere bene. Idati che stiamo rilevando sono nella norma, e il suo stato di relax è interessante.”
“Speriamo dottore, la prima connessione è sempre un inferno, ma è l’unico modo per acquisire tutti i dati biometrici senza dover fare decine di esami che porterebbero via settimane.”
“Lo so che non c’è molto tempo per iniziare il suo allenamento, ma potrebbe essere uno schok e potremmo dover rifare tutto dopo qualche giorno di relax.”
“Lo so dottore, ma non c’è proprio altro modo, quindi tentiamo. Sempre meglio qualche giorno di qualche settimana.”
La taratura procedeva nella rigorosità più totale.
“Bene, ora siamo pronti. Connessione! … Perfetto, sembra reagire positivamente… No, è preso dal panico, dobbiamo staccare.”
“Dottore, aspetti ancora un qualche istante!”
“Stiamo rischiando, meglio perdere qualche giorno… Incredibile, si sta stabilizzando! Non ci credo! Al primo tentativo!”
“Complimenti dottore!”
“Maggiore, io non ho fatto proprio nulla, è il ragazzo che si è connesso e il tasso di sincronia si sta stabilizzando al 58%, non male e al primo tentativo!”
“Bene, al termine lo porti dal Tenente Corvini, io ora ho altro da fare.”