Il mare… quante ore che ho passato a guardarlo fisso fino all’orizzonte e oltre…
Se ripenso a quando ero bambino e vivevo in pianura, mi viene male, ma non perché la pianura non mi piacesse, ma perché non c’era il mare.
All’epoca ancora non lo sapevo, ero uno dei tanti ragazzi di pianura e avevo imparato a nuotare solo grazie alla piscina comunale della mia città , ma il mare sarebbe diventato la mia vita.
Ogni estate, fino a 16 anni, andavo sulla riviera romagnola in vacanza con i miei e mi divertivo anche, ma chiamare quello mare…
Quasi mi faceva schifo entrarci, proprio non avevo voglia di nuotare e di immergermi.
Avevo visto i mari in tutte le salse, ma solo grazie alla televisione con i suoi documentari.
Poi un giorno cambiò tutto.
Da anni ormai non nuotavo più, avevo superato i venti da poco e con gli amici decidemmo di sperperare i nostri primi guadagni lavorativi facendo la vacanza dei nostri sogni.
Partimmo per il mar rosso con un viaggio tutto organizzato in un villaggio vacanze in cui saremmo stati serviti e riveriti di tutto punto.
La nostra meta non era il mare, ma la vita notturna e soprattutto le ragazze preferibilmente single.
Arrivammo in piena notte, verso le due o le tre e andammo direttamente a dormire.
Il mattino dopo mi svegliai prima di tutti, erano solo le 11 e decisi di andare a fare un giro per il villaggio.
La luce era veramente luce e il caldo veramente caldo, saltellavo da un’ombra all’altra, poi girato un angolo lo vidi nella sua pienezza.
Il mare era lì che mi guardava con la sua pacatezza e sentii un brivido salirmi lungo tutta la spina dorsale.
Che colori, che suoni e che immagini, assolutamente indescrivibili.
Un paesaggio da cartolina e se chiudo ancora gli occhi posso vederlo ancora lì come stampato nella retina.
Non mi avvicinai nemmeno per ammirarlo meglio, corsi in camera a prendere il necessario per una nuotata ed ero già lì, ad ammirare l’acqua così limpida, i coralli e i pesci multicolore.
Entrai in acqua senza pensarci due volte.
Che sensazione, che intensità .
Era come appartenessi a quel luogo, a quello spazio e a quel tempo.
In quegli anni di inattività mi ero dimenticato come fosse bello stare anche solo nell’acqua a galleggiare.
Potevo sentire un’energia e una tranquillità come non riuscivo a ricordare, mettendo la testa sotto per vedere… vidi un altro mondo, vivo, pieno, nuovo ma allo stesso tempo conosciuto.
Lo conoscevo, non grazie alla televisione, ma a per quello che sentivo venirmi da dentro, dal mio profondo più nascosto.
Non mi ricordo nemmeno quanto rimasi in acqua a nuotare, forse quasi un’ora, ma quando misi nuovamente piede sulla terra sentivo che ormai qualcosa era cambiato, non mi sentivo più appartenere a quel mondo, ero un uomo nuovo.
Durante le ferie decisi di prendermi il brevetto da sub, il mio istruttore era impressionato, perché sott’acqua non avevo alcuna tensione e o paura.
Quella settimana di ferie sembrò eterna ma finì in un lampo.
I miei amici partirono, ma io rimasi lì ancora un’altra settimana.
Mi feci assumere come allievo guida subacquea.
Tornai a casa solo per prendere altre cose personali e poi tornai subito là .
Oggi ho 52 anni e sono una guida subacquea da 30, ho visto ogni angolo dei sette mari, ho nuotato e mi sono immerso nei posti più belli e isolati del modo, ma la cosa più bella è che appena mi immergo o inizio a nuotare in qualsiasi mare io mi trovi, ancora oggi mi sento come la prima volta, a casa.
Io sono acqua!