C’è troppa confusione e il ragazzo non avrebbe potuto fare tutto da solo, non ne aveva ancora le capacità .
“Tenente, mi sa che qui sia succedendo qualcosa di strano. Non penso il ragazzo possa fare tutto questo. Ora prendo io il comando.”
Dobbiamo scoprire che sta succedendo, ma prima di tutto dobbiamo salvaguardare tutti i dati importanti.
“Dottor Gervasi, si prepari ad isolare struttura e iniziare immediatamente un check approfondito di tutti i sistemi.”
“Ma maggiore, questo richiederà quasi 36 ore di blocco totale senza possibilità di comunicazione con l’esterno.”
“Lo so dottore, ma me ne prendo io la responsabilità . Lei tenente, assieme al sergente, prenda l’ascensore e ritorni nel centro e cerchi di trovare il ragazzo e di capire che diamine stia succedendo. Se non avrà nostre notizie entro 60 ore si prepari ad un allarme nero.”
“Allarme nero signore? Ma non so nemmeno quale sia la procedura, non sono autorizzato.”
“Tenga questa chiave identificativa a tempo, ora è autorizzato. Appena avvierà la procedura le verrà spiegato tutto e sicuramente verrà anche contattato direttamente dal generale. Ora vada che non c’è più molto tempo.”
“Obbedisco signore.”
“Da adesso fino a nuovo ordine passiamo ad allarme viola!”
Lo potevo vedere nelle facce di tutti i presenti nella sala controllo di struttura.
Avevano paura!
Come dargli torto, sentire il più alto in grado che da ordini del genere, paventando addirittura un allarme nero, metterebbe in seria difficoltà anche le persone meglio preparate e queste se non lo erano, c’erano sicuramente vicino.
Ora dovevamo solo attendere la fine del check e sperare di mettere eventualmente tutto a posto prima della fine dell’aria respirabile in struttura.
Se ne usciremo dovremo per forza rivedere alcune cose e accelerare alcuni aggiornamenti.
Non possiamo rischiare ancora una situazione del genere.
Ero arrivato nell’ufficio del tenente e stavo cercando qualcosa su di me.
Era stato fin troppo facile arrivare fino al suo ufficio, pensai che proprio non si aspettavano che potessi cambiare programma, ma una strana sensazione iniziava a prendermi.
Sospetto misto ad incredulità .
Comunque continuavo a cercare tra i fascicoli quando finalmente lo trovai, lì su uno scaffale quasi come abbandonato a se stesso.
Il problema era palese, era praticamente vuoto se non quello che riguardava la settimana appena trascorsa.
E il resto?
Decisi di andare al suo computer e iniziare a cercare lì maggiori dettagli.
Rimasi interdetto quando vidi che era acceso, funzionante e senza protezioni di sorta.
I conti non mi tornavano, lo sentivo nelle ossa, qualcosa non stava funzionando.
Agganciai la mia chiavetta al computer, me l’avevano consegnata per le lezioni, me la portavo sempre dietro con qualche “aggiunta” fatta da me giusto per essere sempre pronti.
Iniziai a scandagliare la rete in modalità passiva e non passò molto per rendermi conto che qualcosa non andava, troppo traffico non identificato in entrata e uscita dal pc del tenente.
Le mie sensazioni erano giuste, stava accadendo qualcosa e la mia reazione fu alquanto inaspettata anche per me.
Le mie priorità cambiarono nuovamente, dovevo dare l’allarme e rintracciare e bloccare l’intrusione.