Tutti la davano per morta ormai da eoni, solo il gameboy o il ds la tenevano ancora in piedi dopo lo stratosferico successo del NES negli anni ’80.
Tutto si stava combattendo a suon di prestazioni grafiche e hardware migliore tra Sony e Microsoft e la povera Nintendo non se la fumava nessuno soprattutto dopo il tracollo del cubo.
E così fu che Davide sconfisse Golia ancora una volta.
Con una zampata micidiale viene estratto dal cilindro un aggeggino, il Wii remote, che tutti ignorano badando solo alla scarsità delle prestazioni dell’hardware con cui la Wii è stata progettata.
Ma io già allora, leggendo le prime indiscrezioni sul controller, ero esterrefatto della lungimiranza con cui la Nintendo voleva aggirare i suoi concorrenti.
Ora non c’è più nulla da dire, quei piccoli giapponesi hanno veramente creato un’altra rivoluzione videoludica con la trasformazione del giocare, prima solitario davanti al monitor o magari in rete, in un social gamer (come lo definisco io).
Infatti con questa nuova console Nintendo non è solo il giocatore a divertirsi muovendosi e agitandosi come un pazzo, ma anche tutti gli altri che guardano le sfide.
Il Wii non è quindi solo gioco, infatti i “classici” non sono ben giocabili come sulle altre console, ma un vero e proprio stile di vita da condividere con amici, parenti o anche semplici conoscenti.
Pensavo che il Wii remote fosse un giocattolino poco sensibile, invece è una vera perla che addirittura mette in dubbio personali capacità di coordinazione che sembravano acquisite da decenni.
Infine con l’inserimento della balance board la migrazione è totale e la realtà virtuale, quella che si può solo immaginare in film di fantascienza sembra molto più vicina.
La balance board offre una sensibilità che non avrei mai creduto possibile e soprattutto aiuta veramente a tenerti in forma facendoti giocare e divertire usando tutto il corpo.
Il mondo dei videogiocatori seduti imbambolati ed inermi davanti al monito sembra definitivamente tramontato.
Ora la Sony e la Microsoft non possono che mangiarsi le mani per aver pensato solo a migliorare la grafica e la potenza senza aver mai pensato ad innovare l’interazione del giocatore in quest’ultimo decennio.
La Nintendo è tornata!