Ogni tanto in questo mondo sempre più lascivo capita ancora di trovare segni di civiltà.
Questa volta il segnale è giunto dal Giappone, ma andiamo con ordine.
Io adoro i murales e ho sempre sognato di essere in grado di farne uno, ma odio i writers, gli imbrattatori, che con il loro pennarello deturpano i monumenti storici con frasi insulse o il loro nome e la data.
Non è certo un problema moderno, visto che già nell’antica Roma era uso incidere i monumenti, ma è sicuramente un problema che con la globalizzazione si è accentuato in maniera incredibile e noi Italiani, che in alcune zone viviamo solo di turismo culturale, dovremmo cercare di arginare.
Bene, ora dovremmo dire grazie ai Giapponesi che hanno lanciato un’iniziativa che non solo è di una semplicità inaudita, ma che fa sentire a me Italiano un povero deficente abitante di un paese con una cultura da terzo mondo.
Se non sapete di che si tratta leggetevi questo articolo e poi venitemi a spiegare perché un Giapponese dovrebbe tenere più di un Italiano alla tutela dei nostri monumenti.
Non che il Giappone sia il regno della perfezione, però certamente su alcune cose dovremmo provare ad assomigliarli.
Voi che ne dite?