Mentre aspettavo gli altri partiti da poco per raggiungermi, un suono di foglie e rametti mi colse alle spalle.
Mi voltai e vidi sbucare il muso di Dig che mi guardava con i suoi occhioni.
Ancora una volta quello Yak era venuto da me per aiutarmi, ma questa volta preferii aspettare gli altri.
I “soccorsi” si fecero attendere e furono più numerosi di quello che prevedevo, infatti non arrivarono solo i ragazzi ma anche il sergente Terzi con alcuni dei suoi uomini.
Io stavo relativamente bene quindi non ero molto preoccupato, ma il discorso cambiò bruscamente al mio arrivo al centro.
Gli sguardi del dottore e del tenente erano eloquenti, avrebbero gradito non vedermi più nel reparto sanitario del centro.
Il maggiore non si fece nemmeno vedere.
La cosa mi stava facendo preoccupare quasi più di un rimprovero diretto.
I ragazzi invece erano euforici, quasi esaltati, raccontavano a tutti quello che era successo e non facevano altro che starmi attorno.
Tutta quella situazione mi stava mettendo agitazione, ma a dire il vero mi piaceva anche.
In quel momento realizzai di esistere veramente.
Qualcuno credeva in me, sperava in me, mi considerava addirittura meglio di come io mi potessi considerare.
Si, erano ragazzi e quindi facilmente plagiabili da miti effimeri, però a me tutto quello dava forza e piaceva.
Per la prima volta in tanti anni di vita qualcuno mi considerava come persona.
Ne avevo fatta di strada da quando ero piccolo, insicuro e deriso da tutti.
Per anni non avevo avuto un amico con cui parlare, ero sempre messo all’angolo da tutti e quando mi andava bene ero semplicemente ignorato.
Il periodo e l’ambiente scolastico poi furono assolutamente deleteri e monotematici.
Io ero colui da torchiare sempre e comunque.
Poi venne il tempo dell’animazione dei ragazzi più giovani e lì filtrarono le prime tracce di luce, poi la mia “morte” e il cambio totale di vita in un posto dove ero considerato qualcuno.
Piano piano stavo cambiando e avevo voglia di stare con quei ragazzi sebbene mi rendevo sempre più conto che quelle forti responsabilità che pensavo avere stavano aumentando.
In qualche giorno ero già quasi come nuovo e pronto all’addestramento completo.
Ripresi subito i vecchi esercizi e poi passai a qualcosa di nuovo.
Ora dopo avermi insegnato ad usare il mio corpo mi stavano insegnando ad usare armi come fossero parte di me.
Spade e coltelli di ogni genere, pistole e fucili e infine un qualcosa in cui non avrei mai sperato, mezzi meccanici.
Nella fattispecie un addestramento per poter guidare qualsiasi mezzo, auto, moto, fuoristrada e così via al massimo delle sue possibilità.
La cosa mi piaceva sempre di più e mi sentivo proprio a mio agio, poi riuscivo a passare sempre del tempo con i ragazzi e tutto stava andando bene per me.
Nel centro però l’aria era strana, gente molto presa e preoccupata, era cambiato molto il centro dal terremoto e non sembrava riprendersi come le altre volte.
Il mio esame si stava avvicinando e io iniziai a preoccuparmi poiché non avevo proprio voglia di ripetere un’avventura come quella dell’Himalaya.
Ma perché mi disturbano sempre mentre dormo?
Non potevo andare a fare lo spazzino come la gente comune?
“Dottore, cosa aveva da dirmi di così importante da venire a disturbarmi nel cuore della notte?”
“Come, cuore della notte?”
Stai calmo, non spazientirti, sarà veramente importante all’ora.
“Si, sono le tre e mezza passate.”
“Hem… Mi scusi, ma ho appena analizzato dei dati di terremoti nel mondo e facendo un controllo incrociato ho notato una cosa stranissima.”
“Dica pure.”
“Nella settimana in cui si è verificato il terremoto da noi, ogni ciclo di 37 ore 45 minuti e secondi variabili…”
“Secondi variabili?”
“Si, praticamente i secondi cambiavano a seconda della rotazione e rivoluzione terrestre.”
“Quindi a seconda della nostra posizione sul piano solare.”
“Esatto. Comunque dicevo che si è verificato un terremoto nelle zone protette dagli accordi ombra.”
“In tutte?”
“Praticamente si, se escludiamo l’Antartide, la fossa delle Marianne, le Svalbard, il Tibet e il Kilimangiaro.”
“Che sono i territori super neutrali di spartizione e non interferenza degli accordi ombra. Quindi siamo al punto d’inizio.”
“No maggiore. Sappiamo che sta succedendo qualcosa che probabilmente non è voluto da qualcuno a cui stavamo pensando.”
Ecco, queste sono le buone notizie che vuole sentire uno svegliato nel cuore della notte.