Un ryokan come spero sappiate è un albergo tradizionale gipponese, con i pavimenti in tatami e le stanze riutilizzabili a seconda dell’esigenza.
Per capirci, si dorme nella stessa stanza dove si mangia, basta togliere i futon (letti tradizionali), metterli in un armadio e sistemare un tavolino con il necessario da cucina prendendo il tutto da un altro armadio.
Detta così può sembrare una cosa assurda, ma alla fine una sua bellezza e ordine ce là eccome, infatti a parte l’ovvio lavoro per sistemare tutte le volte, la stanza risulta sempre pulita e ordinata a chi vi entra.
Ovviamente si entra senza scarpe e ci si muove con le ciabatte o le scarpe.
Non vi potete rendere conto di quanto sia comodo camminare scalzi su di un tatami finché non lo avete provato e poi non è nemmeno freddo visto che giravo scalzo in templi in cui la temperatura non superava i 10 gradi.
Quello che mi ha sorpreso di più del ryocan però è stato il bagno tradizionale giapponese.
Vi posso assicurare che è di una efficienza, pulizia e rilassatezza non da poco.
Infatti ci si lava fuori dalla vasca e poi ci si sciacqua via tutto prima di entrare in una tinozza in legno con acqua bollente che non può fare altro che rilassare tutti i muscoli.
Una cosa da provare sarebbe il bagno termale che ha come unica differenza sali termali nella vasca da bagno.
Ci hanno fornito in dotazione anche uno yukata, veste da notte tradizionale giapponese, che devo ammettere avere notevoli vantaggi come vestizione, infatti non è solo un pigiama ma con la dovuta “copertura” diventa anche ottimo per girarvi all’esterno senza passare per dei pazzi.
Sinceramente questo giappone tradizionale ha dei notevoli vantaggi.
Infine abbiamo provato la colazione alla giapponese.
Vi siete letti lo speciale sulla Kaiseki?
Bene, per fortuna è molto migliore, salmone ai ferri, uovo e pancetta, brodino con tofu, riso, verdurine varie, un tortino (non dolce) di ignota origine e infine qualche fetta di mela e kiwi (una mela grande il doppio delle nostre costa circa 300yen).
Quindi una vera e propria colazione dei campioni, tanto che stiamo già veditando di non mangiare a pranza poiché siamo già pieni fino all’orlo.
Una botta di vita tradizionale a buon mercato che però ci è costata quanto 3 notti in ostello.