L’ultima giornata in Giappone l’abbiamo passata andando a vedere quegli ultimi luoghi che ci potevano interessare, il palazzo del governo di Tokyo dal cui quarantacinquesimo piano c’è una gratuita terrazza panoramica su tutta la città, e la zona del porto con la sede della Fuji tv e il rainbow bridge.
Anche in quest’ultima mattinata ci hanno accompagnato le amiche di mazza.
Una giornata piena di malinconia e di voglia di non lasciare il posto, anche il tempo atmosferico ci era avverso regalandoci una giornata con molta foschia che ha reso difficile fare fotografie.
Da provare ovviamente la monorotaia automatizzata che passa sul ponte perché regala una stranissima sensazione.
Alla fine, nel primo pomeriggio ci siamo fatti forza e a nostro malincuore abbiamo salutato Tokyo e siamo partiti per l’aeroporto di Narita.
Qui però una soddisfazione non da poco me la sono tolta durante la fase di chekin del volo, infatti un manipolo di francesi si era già appostato con valige davanti ad uno sportello, mentre io e mazza abbiamo fatto tutto elettronicamente da un totem e aperto il banco dei bagagli le gentili signorine avendo visto che avevamo già il biglietto (gli altri no) e dovevamo solo depositare il bagaglio, ci hanno fatto passare davanti a tutti.
Arrivati poi all’area di imbarco ci siamo sorbiti la CNN che per 2 ore ha parlato solo di un incidente areo appena accaduto in USA, eravamo in attesa al gate 17 (numero che assieme al 13 ha tormentato tutto il nostro viaggio).
Ora siamo già in italia dopo un viaggio notturno di 13h con un volo airfrance che aveva un equipaggio piuttosto atipico che ci ha regalato, nelle poche ora di veglia, delle vere perle.
Non aggiungo altro perché sono stanco e poi vorrei fare un resoconto dettagliato più a freddo, ma non posso non dire che il Giappone merita veramente se visto non solo da turisti ma con un occhio rivolto anche alla differente cultura di un popolo.