Quel fine settimana tornai da Eluana la figlia dell’investigatore che mi aveva aiutato.
Non era una bambina come mi era apparsa in quel “sogno” al fianco dell’investigatore e anzi era una bella ragazza poco più che maggiorenne.
Mi ero presentato qualche tempo prima come un giovane allievo che conosceva suo padre perché gli avevo chiesto consigli su come diventare un bravo investigatore.
Le dissi che mi raccontava spesso di lei e del fatto che si pentiva sempre di non aver mai avuto tempo per la famiglia a causa del lavoro.
Le raccontai poi di come fosse bravo nel suo lavoro e di quanta gente avesse aiutato in tutto quel periodo.
Eluana era strana, faceva vedere che non gli importava molto del padre, ma al tempo stesso era come se tutto di lei volesse sapere dei perché e percome suo padre aveva sempre prestato più attenzione agli altri anziché a lei.
Lentamente volevo provare di far rientrare nel suo cuore quel padre che mai l’ha dimenticata.
Lei e sua madre ora stavano bene, il Centro aveva elargito, spacciando per assicurazione, una somma sufficiente a farle vivere bene anche da sole e di questo non potevo che esserne felice, anche se sapevo che il Centro aveva avuto il suo forte interesse in quella faccenda che non poteva essere compensata così facilmente.
Quella sera mentre io ed Eluana avevamo deciso di vederci per parlare una notizia mi colpì e fece vacillare in me per un attimo quella convinzione e superiorità che si era impossessata di me.
Nella tv della gelateria in cui ci trovavamo venne data la notizia che un aereo Alitalia risultava disperso sulla rotta Rio de Janeiro Roma, i segnali si erano interrotti bruscamente e le ricerche erano già partite ma senza alcun risultato.
Qualcosa mi diceva che si era verificato qualcosa di grave e strano su cui avrei fatto meglio ad approfondire, però la mia attenzione fu attirata immediatamente da un’altra parte.
C’era qualcosa che non andava, mi sentivo come spiato e la cosa non mi piaceva.
Iniziai a guardarmi attorno una, due e alla terza ecco qualcuno alzarsi dal tavolo e uscire con tranquillità, era sicuramente lui, gli altri erano troppo presi a seguire il servizio in televisione.
“Scusami Eluana, esco per fare una telefonata, aspettami qui.”
“Certo, ma non metterci molto.”
Mi precipitai fuori e iniziai a inseguire la persona che era appena uscita dalla gelateria e che aveva accelerato il passo.
Immediatamente iniziò la corsa tra noi due, non potevo farmelo scappare.
Ci infilammo in una via laterale e alla fine lo raggiunsi, stavo correndo con una foga incredibile, sentivo la rabbia salirmi dentro.
Prima che potessi fermarlo estrasse la pistola e sparò un colpo che riuscii ad evitare buttandomi a terra e falciandogli i piedi.
La pistola scivolò via e iniziò una colluttazione che durò qualche secondo finché non riuscii a raggiungere la pistola e a puntargliela alla gola.
“Chi sei, chi ti manda e cosa vuoi?”
Tre semplici domande che non ebbero risposta.
“DIMMELO! Non lo ripeterò ancora.”
“Non saprai nulla!”
BANG!
Partì un colpo dalla pistola che gli trapassò il cervello e chiuse così la discussione.
Non c’era anima viva come nella più tradizionale arte cinematografica, ma visto anche dove ci eravamo infilati, un vicolo angusto all’interno di un’area industriale, c’era anche da aspettarselo.
Ripulii la pistola, la misi vicino al cadavere e dopo aver setacciato il corpo mi diressi nuovamente da Eluana.
Avevo ucciso così a sangue freddo una persona e l’unica cosa che provavo era incazzo per non aver trovato nulla di rilevante, ormai era la quarta in poco tempo e per me era tutto normale amministrazione.
“Maggiore abbiamo un grave problema.”
Il maggiore e il dottore si voltarono immediatamente verso il tenente entrato bruscamente nella stanza.
“Mi dica Tenente, se è così urgente.”
“Abbiamo perso tre nostri uomini e chi ci stava portando il manufatto.”
“Come è possibile!”
“L’aereo si è disintegrato in volo, almeno a quanto hanno rilevato i nostri sistemi di rilevamento a distanza.”
Il volto del maggiore era visibilmente irrigidito.
“Dottore trovi un modo per essere sicuro della sua ipotesi su Massimo, ora ho altro a cui pensare.”