Un mio amico mi ha girato qualche giorno per email fa il video che vedete poco sopra. L’effetto che un animale (gatto) può averne su di un altro (uomo), è veramente incredibile. Potranno sembrare cavolate o coincidenze eppure è chiaro per molti che vi sia una connessione tra tutti gli esseri viventi al mondo. Così mi son perso a vedere altri video su youtube, i migliori li ho inseriti alla fine del post, e mi sono perso in elucubrazioni mentali che sono poi sfociate in un mio personale nodo focale dell’esistenza stessa.
Vedere tanti animali di tante specie andare d’accordo, prendiamo la civetta e il gatto che giocano per esempio, mi ha fatto pensare al perché due arcigni rivali si siano così avvicinati, abbiano creato così tanta empatia. La mia prima risposta è stata che entrambi avevano da mangiare, fornito dal padrone, e quindi non avevano alcun interesse ad attaccarsi o a volersi male. Soddisfatto questo bisogno primario gli animali possono tranquillamente essere amici e probabilmente volersi e volere bene, a modo loro ovviamente.
A questo punto sono saltato a pensare di inserire questa logica comportamentale nell’uomo e il risultato mi è stato immediatamente chiaro e lampante. Sarebbe tutto come per gli altri animali. L’uomo sarebbe soddisfatto e più disponibile e sereno verso gli altri e il mondo. Il ragionamento da me creato però mi ha aperto una nuova strada lastricata di domande.
Perché allora ad oggi ci sono così tanti scippi, furti, aggressioni, noncuranza verso gli altri e l’ambiente che ci circonda? I tg e giornali sono pieni di queste notizie.
La mia risposta è nella società che abbiamo creato, che ci spinge a volere sempre di più anche se non ce lo possiamo permettere, anche se non ne abbiamo bisogno. Questo tipo di capitalismo ci sta lacerando, svuotando e alienando. Stiamo distruggendo noi stessi senza saperlo. Dovremmo ritornare a qualcosa di molto più semplice, intuitivo e basilare.
Una ricerca dello Zen.
Dopo questo sicuramente mi sarò preso del Comunista, in tono dispregiativo, da molti di voi. Che male c’è però nell’ideale di uguaglianza e rispetto reciproco? Nulla in se, bisogna solo rendersi conto che è un’utopia e provare di migliorarsi nel tentativo di raggiungerla. Probabilmente ne staremo meglio tutti, e su tutti noi stessi e il mondo che ci circonda.