Oggi di 30 anni fa moriva Enrico Berlinguer e con lui la sinistra Italiana, quella seria e responsabile.
Quello che c’è stato dopo nella Sinistra italiana è stata una lenta agonia verso la perdita del contatto con la base popolare che ha creato personaggi come D’Alema, Franceschini, Veltroni, Bertinotti, Vendola, Bersani e Letta (ma ne avrò dimenticati tanti altri) che ancora sono lì e hanno amministrato il partito e le lotte popolari come merce da elezioni dimenticandosi che le cose per la gente andavano anche fatte e non solo millantate.
Il risultato è quello che possiamo vedere tutti un potere ai lavoratori sempre minore e sindacati che si sono trasformati in vere e proprie macchine burocratiche lente, inutili e anacronistiche.
Ora vi lascio a qualche sua citazione ma non prima di aver lanciato un mio urlo di evocazione:
Ridateci Berlinguer!!!
Con una classe politica che sa cosa fa e come comportarsi e che si rende conto di essere al servizio del cittadino e non di una macchina burocratica che ci sta schiacciando.
I partiti di oggi sono soprattutto macchine di potere e di clientela.
Ci si salva e si va avanti se si agisce insieme e non solo uno per uno.
Il rispetto delle alleanze non significa che l’Italia debba tenere il capo chino.
Pensiamo che il tipo di sviluppo economico e sociale capitalistico sia causa di gravi distorsioni, di immensi costi e disparità sociali, di enormi sprechi di ricchezza.
L’Unione Sovietica ha un regime politico che non garantisce il pieno esercizio delle libertà.
La cosa che mi preoccupa in Bettino Craxi è che certe volte mi sembra che pensi soltanto al potere per il potere.
Se i giovani si organizzano, si impadroniscono di ogni ramo del sapere e lottano con i lavoratori e gli oppressi, non c’è scampo per un vecchio ordine fondato sul privilegio e sull’ingiustizia