Lo so che con questo post mi attirerò molte ire, però non posso tacere.
Non farò nome di chi ha postato il video e non linkerò il video in questione, però chi vive a Cento e in questi giorni ha usato facebook nelle sue diramazioni locali probabilmente ha capito a cosa mi riferisco.
Chiunque veda questo “gentil giovanotto” in giro mi contatti! Mi ha appena rubato in auto, portandomi via alcune cose. Accaduto alle […]
Così inizia il testo di presentazione del video di cui voglio parlare e in cui si vede una persona aprire una portiera di un’auto davanti ad un cancello, aprire il baule e andarsene. Un video che da 24 ore gira per il social nei contatti locali.
Ora a chi ha subito quel disagio va tutta la mia solidarietà e rispetto, però alcune cose vanno chiarite assolutamente visto che si tratta di un social network visibile a tutto il mondo.
- Esistono le forze dell’ordine apposta per occuparsi di questi casi!
- Lanciando questi avvisi online si rischia di creare una caccia all’uomo che potrebbe creare disordine pubblico, passibile di denuncia.
- Caricando video online di altre persone senza autorizzazione si lede la loro privacy e si rischia la denuncia (lo so che sembra una cavolata ma la legge è così).
- Se nell’area che si riprende con quella camera di sicurezza non è esposto il cartello di area video sorvegliata, si rischia la denuncia da chiunque vi passi davanti e noti di essere ripreso.
Ora passiamo alle cose che potrebbero sembrare più frivole ma che non lo sono e di cui molto probabilmente questo non è il caso, ma visto che si parla di catene su internet è giusto ribadire.
- Il video potrebbe essere una burla di qualcuno, anche se di cattivo gusto. Ricordate il caso di denuncia pubblica di ENPA cento su di una foto di gatto decapitato da un renazzese che poi si è scoperto essere una foto vecchia di anni di un fatto nel nord europa? (successo nei primi 2014)
- Potrebbe essere un modo per rintracciare una persona che si sta cercando anche per altri motivi mascherando il tutto. Vedasi la presenza delle parole “mi contatti” nel testo anziché contatti le forze dell’ordine.
Dobbiamo quindi renderci conto che se già nella vita reale, assistendo in prima persona ad un evento, spesso non si capisce bene cosa sia successo in realtà, su internet questo problema è ancora più elevato e alcuni potrebbero pure manipolarlo per il loro interesse.
Diffidate quindi delle catene o degli inviti a condividere in generale e soprattutto di quelli relativi a furti, aggressione e atti vandalici perché è una cosa di cui si devono occupare le forze dell’ordine e non i singoli cittadini. Lo so che potrebbe sembrare sul momento un modo per aiutarli, ma non lo è.
Ultima cosa. Se si lascia la macchina aperta, così riposta il seguito degli interventi, in una società come quella attuale poi non ci si può che prendersela con se stessi. Lo so non dovrebbe comunque accadere e non lo auguro a nessuno perché si sta male, però accade quindi sempre e comunque attenzione.
Aggiornamento delle ore 18.38
Segnalo la discussione su Facebook in cui si chiariscono alcuni punti da parte della diretta interessata.
La discussione però ha sollevato in me un ulteriore dubbio sul postare certe cose su internet mentre i pubblici ufficiali svolgono il loro lavoro.
- Inserire un video di un furto, che il ladro non sa esistere, online facendo in modo che la gente ne parli finché anche lo stesso autore non ne viene a conoscenza potrebbe allarmarlo e indurlo a liberarsi della refurtiva in maniera sicura e ostacolando di fatto il lavoro delle forze dell’ordine.
Meditate gente sull’utilizzo dei social network in certi ambiti perché anche se fatto in buona fede vi si potrebbe ritorcere contro in svariati modi.