Addio e grazie TelePiù Sky

Correvano i primi giorni di dicembre del 1999 quando nel condominio installammo la parabola satellitare.
Quel natale festeggiai una rinnovata libertà mediatica che sapevo avrebbe allargato i miei orizzonti di informazione e intrattenimento.
Da ricordare che all’epoca a casa avevamo solo il modem 56k a tempo e la tv analogica da noi prendeva sui 20 canali con i soliti 8 che non avevano troppe televendite.

Allargare quegli orizzonti, a pagamento e non di poco, però mi permise di vedere meglio il mondo tramite i canali di news mondiali, e scegliere meglio le cose da vedere, partendo da una selezione maggiore di film, passando per i documentari di Discovery, National Geographic e Planet (chiuso dal 2007) e finendo al mitico Canal Jimmy che riuscì a regalarmi quella programmazione che sembrava fatta su misura per me.

Dopo circa 13 anni di vita TelePiù, il 30 luglio 2003, divenne quella che oggi è nota come Sky.

Negli anni l’offerta è sempre migliorata, ma anche il costo dei pacchetti e la loro pessima disposizione di scelta. La tecnologia si è evoluta e ha raggiunto qualità molto alte per la trasmissione satellitare.

Però…

Dal 2005 in casa mia arrivò internet flat, dopo qualche anno passato a tempo, ma le velocità di connessione erano basse ma molto migliori di un 56k, quindi a parte siti di informazione dal mondo, e un neonato youtube, aveva poco da offrire per contrastare un’offerta di intrattenimento satellitare.
Il divario però già nel 2009 si era molto accorciato anche grazie ad una maggiora banda e ad un costo sempre più elevato dei pacchetti Sky.

Negli ultimi 2 anni poi la battaglia è stata un testa a testa finché a novembre 2015 non è arrivato Netflix, che si attendeva con tanta ansia, e pochi mesi dopo una connessione in “fibra” (alla centrale FTTC) che è riuscita a portarmi una velocità adeguata al bisogno di un multi streaming.

Così Sky, con la sua offerta e la sua tecnologia è apparso di colpo vecchio e arretrato come lo fu a fine anni ’90 una tv generalista identica per stile a quella nata nei primi anni ’80. A nulla sono serviti i minimi passi in avanti di Sky per offrire una visione più ampia, su più tv contemporaneamente e su alcuni selezionatissimi tablet o telefoni (a qualità comunque oscena per gli attuali standard) e così si è ritrovata in fortissimo svantaggio.

Dopo queste considerazioni è sembrato doveroso chiudere l’abbonamento a Sky, il 30 Giugno scorso è terminato, dopo ben 16 anni e 7 mesi di abbonamento continuativo e già diversi tentativi di chiusura da cui ho poi desistito.

Sarebbe curioso per me sapere in effetti quanti come me hanno raggiunto una tale anzianità di abbonamento, io stimo a spanne un migliaio se va bene, ma non lo saprò mai realmente.

Il risparmio mensile di questa scelta è di ben 34€ mensili che comprendevano il pacchetto base (con risicatissimi documentari, film e animazione giapponese) e lo sport senza la qualità HD.

Ora con Netflix vedo tutto quello che mi interessa, quando voglio, dove voglio in qualità HD da 2 diverse postazioni a 10€ al mese. Certo non c’è lo sport e questo mi manca parecchio, ma se NowTv, rebrand di SkyOnLine, come penso da settembre farà finalmente un pacchetto mensile fruibile senza troppi limiti tecnici (come hanno tutt’ora SkyGo o la vecchia SkyOnLine) allora sarò ben contento di attivarlo, se la cifra non sarà eccessiva come le ultime pagate a Sky.

C’è da dire che però Sky ha fatto tanto per tenermi con loro, arrivando ad offrirmi addirittura lo stesso pacchetto (base + sport) a soli 19 euro al mese bloccati per ben 3 anni.

Per concludere non posso che ringraziare TelePiù prima e Sky ora per avermi in questi anni offerto una possibilità di allargare la mia fruizione dell’intrattenimento e ampliato le porte sul mondo quando non era ancora così possibile come attualmente è tramite internet. Anche se l’ho pagata eccome in termini monetari ogni singolo mese.

Addio e grazie per tutto il pesce