Non faccio una recensione di un film su questo blog da anni ma un’eccezione per questo Rerady Player One di Steven Spilberg va fatta. Non può bastare la sola immagine con alcune note a cui forse siete abituati se seguite il mio canale Instagram.
Sarò breve e diretto condendo il tutto con qualche SPOILER anche se non sarà vitale o comunque nulla di inaspettato per un nerd di lunga data.
Chiaramente in questo Ready Player One Spilberg si è divertito un sacco, non basterebbero giornate di visione continuativa per trovare tutte le citazioni e easter egg che ha piazzato all’interno. Inutile quindi perdere tempo a trovarli tutti, godetevi l’immersività di questo film suddiviso in due filoni, quello della vita vera girato alla vecchia maniera e quello di Oasis girato in motion capture e che è stato volutamente texturizzato per rendere questa differenza ben visibile.
La trama di Ready Player One è praticamente una Fabbrica di Cioccolato 2.0 e non ha nulla di inaspettato o colpi di scena, tutto si muove verso quella direzione, lo spettatore lo capisce subito ma non è un problema, anzi aiuta a concentrarsi su quello che è realmente questo film.
Voglio ritornà bambino !!
Il gusto di vedere i personaggi dei film, degli anime, dei videogiochi che si amalgamano in un solo mondo virtuale in cui tu puoi interagire, modellarli e giocarci praticamente ricalca la tua mente di bambino in cui ti immaginavi di far combattere devilman contro godzilla, le tartarughe ninja contro street fighter e così via.
Veder il gigante di ferro che le prende da mecca Godzilla che poi a sua volta rischia di soccombere per colpa di Gundam non ha prezzo per un vero NERD fino al midollo.
Questo film ti accontenta anche nel veder lanciato un hadouken in uno scroto, e lì va capito perché mettersi una tuta immersiva che anche “lì” ha ricettori del dolore.
Ready Player One vuole avere una morale in cui insegna che non c’è solo il virtuale ma pure il reale e la frase “guarda che potrebbe essere uno di 120kg che fa il postino a Detroit”, o qualcosa di simile, è emblematico ma non completo proprio perché è un’esaltazione di quella cultura, di quel modo di interagire un po’ analogico e un po’ digitale.
Questo Ready Player One rappresenta in assoluto l’apice della cultura Nerd anni ’70 e ’80 con qualche ricaduta sui ’90 e minime citazioni più moderne degli ultimi 20 anni. Un film adatto a tutti in cui i più giovani possono rivedersi nei protagonisti ma che alla fine è probabilmente il canto del cigno per quegli adulti tra i 35 e i 50 anni che in quel periodo erano ragazzi o bambini e a cui piange il cuore ricordando la spensieratezza di quella giovinezza ormai perduta.
Ormai siamo in un periodo di transizione e prevedo l’arrivo dei ruggenti anni ’90 negli anni a seguire ;-)