Per riprendere un po’ di attività fisica dopo il periodo di quarantena CoVid ho pensato che il trekking fosse una bella idea e andare sulle colline bolognesi a fare due semplici passi in mezzo alla natura, un buon inizio, fortunatamente in una giornata molto bella.
La scelta è caduta quindi su una meta per il trekking, facilmente raggiungibile, anche dal centro di bologna con un treno, ma che offrisse panorami variegati, rilassanti e freschi. Il tutto con un impegno medio facile che permettesse di non esagerare così da non spaccarsi immediatamente facendo il “figo”.
Non mi sento più le gambe
Questa la dichiarazione due giorni dopo agli esperti osteopati che lo hanno preso in cura
RICORDIAMOLO FELICE
IL PERCORSO
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Tramite la presenza di una linea ferroviaria fra le più vecchie d’italia, ve la ricorderete per il mio viaggio del 2017, e un treno ogni ora, si deve raggiungere la fermata Lama di Reno da dove inizia il nostro cammino.
Per raggiungere agilmente l’inizio del percorso di trekking vero e proprio verso Luminasio bisogna, purtroppo, attraversare per 3/400 metri di Porrettana, quindi attenti.
Il percorso di trekking verso Luminasio non è lunghissimo, un’oretta e parte tra le case, passa nel bosco, costeggia un laghetto e alberi da frutta, per poi finire su di una strada ghiaiata prima di sbucare sulla strada principale del paese.
Si potrebbe anche decidere di arrivare al paese da ovest e non da est, ma allungherebbe il percorso che è comunque segnato.
Da Luminasio la tappa successiva è il borgo di Frascarolo seguito da Ca’ de Zanetti e infine di Ca’ Amadesi.
Attenzione a non perdervi a Frascarolo perché il percorso da trekking sembra entrare in casa di qualcuno ma passa solo in mezzo a due abitazioni per poi proseguire su di una strada che si nota essere asfaltata ma praticamente abbandonata.
Ritornati quindi a Luminasio dopo un’altra oretta di cammino si può decidere di seguire la strada principale fino a Marzabotto, non molto trafficata fino all’intersezione con la porrettana, ma state comunque attenti alle auto che vanno forte.
Nell’ultimo tratto fino a Marzabotto consiglio di passare dentro la zona industriale per evitare parte del traffico della porrettana.
In ultimo il trekking finisce riprendendo il treno dalla stazione ma dopo magari avere fatto due passi per il paese o per il museo.