Che la SIAE fosse una vera tassa per tutti gli italiani lo si sapeva già, ma che avesse raggiunto cotanto livello di assurdità e di peso nel decidere chi poteva sfruttare certe cose e quindi prendere il monopolio in certi servizi, non lo si era ancora visto.
L’atto che ha portato a questo livello di oscenità è stata la decisione di tassare i trailer cinematografici presenti sui siti internet.
Questo costringe i siti che vogliono mostrare i trailer, che sono nella fattispecie pubblicità gratuita per i soci della SIAE, a pagare 380 euro a trimestre di diritti per non più di 30 trailer al mese.
Penso che abbiate capito subito l’assurdità della cosa, ma che non sia ben chiaro forse il secondo fine, l’effetto collaterale della cosa.
La denuncia infatti arriva dal solo gruppo Delos e questo fa capire che forse qualcosa sotto ci sia.
Nella fattispecie penso che la SIAE stia cercando di agire per restringere l’offerta disponibile su internet in modo da farla concentrare su chi la paga che potrà aumentare ulteriormente i suoi guadagni e il proprio peso nella rete.
Questo porterà ad un doppio guadagno per la SIAE e per chi la pagherà.
Ovviamente ritengo questa pratica oltre che assurda, pure un vero e proprio ostacolo alla libera concorrenza ed è quantomeno assurdo che uno strumento così atavico ed inutile come la SIAE, sia ancora fermamente in piedi in un mondo invaso dalle Creative Commons che sono molto più funzionali ed efficienti e che tutelano allo stesso modo.
Ovvio che però quelle non ti danno guadagno a non fare nulla, devi creare, cosa che sembra scomparsa in Italia proprio a causa della ferrea SIAE.