Men in black 3


Ormai ne è passato dal primo film della saga e devo dire che ancora mi piace.
Alla domanda posta a Will Smith: “Ma perché hai deciso di ritornare a questo film?” Lui ha risposto: “Perché mi diverto.”
Di fatti si può ben vedere quanto lui si sia divertito guardando la sua interpretazione, il film è pieno di scene buffe e assurde che strappano sempre un sorriso. La trama quindi si riduce solo a questo, al farti divertire, quindi non ci si può aspettare nulla di più.
Bella l’idea di tornare indietro nel tempo e di indagare nella vita di K che poi si rivela essere molto più intricata del previsto. Un finale che non mi aspettavo anche se fin da subito non ho potuto non pormi una domanda: “Un colonnello di colore nel 1969?” La risposta è il colpo di scena, riuscito bene ma forse un po’ forzato che smuove la continuity della saga e un po’ cozza con il primo uscito.
Il personaggio meglio riuscito è però Griffin, un alieno pan dimensionale che si pone sempre e solo una domanda: “A meno che questa non sia la linea temporale in cui…”
Il film è tutto qui e senza infamia e senza lode si porta a casa il risultato.