Ieri era l’anniversario della seconda forte scossa di terremoto qui in Emilia Romagna.
Un anno è passato e le ferite si vedono ancora bene, molto bene, troppo bene.
Basta muoversi un po’ per le strade e si vedono ancora molto bene i segni di quello che è successo, purtroppo poi di soldi promessi se ne sono visti pochi e la maggior parte di quanto è stato fatto è opera della buona volontà e intraprendenza delle persone colpite.
Nel centro di Cento sono ancora ben visibili edifici abbattuti e impalcature di sostegno, strade chiuse, viabilità modificata ed esercizi commerciali trasferiti o definitivamente chiusi perché ormai il paese è poco vivibile. Andando poi nelle frazioni i danni si vedono ancora meglio con edifici rurali fortemente lesionati. Non per altro Cento è uno dei comuni con una stima di danni superiore ai 10 milioni di euro.
Sicuramente la situazione non è facile ma la gente sta provando a ricominciare e se la burocrazia statale non fosse così inefficiente, probabilmente ad oggi si vedrebbero già molti meno segni del passaggio dello sciame sismico del 2012.
Le persone però sono ancora scosse da quei momenti e per fortuna in regione almeno hanno bloccato future analisi del territorio alla ricerca di aree adibite allo stoccaggio di gas, così da rendere le persone più tranquille. Non che seguendo le regole imposte questi rilievi possano provocare danni, però è giusto prendersi il proprio tempo per vagliare tutte le possibilità e rendere le persone più tranquille e meno suggestionabili.
Mo adesso vediamo cosa ci riserverà il futuro.