Ieri ho provato di andare a Milano ma mi sono imbattuto nell’Italia che sta cadendo lentamente a pezzi.
Per andare a prendere l’alta velocità nella nuova stazione di Bologna, che ha infiltrazioni d’acqua fino ai binari sotterranei, devo prendere un altro treno.
Ebbene quel treno ha fatto 65 minuti di ritardo, o meglio quello che avevo preso io ne avrà fatti di più ma mi hanno fatto trasbordare su un altro che sarebbe arrivato prima.
Chiaramente io sarei arrivato a Bologna con quasi 30 minuti di anticipo rispetto alla mia coincidenza, ma l’ho persa a causa di un problema in linea dei alcuni sistemi di controllo, tanto che il capotreno mi ha detto che stavano usando metodi di gestione traffico “antichi” perché quelli moderni non ce la potevano fare.
Arrivato a Bologna sono andato mestamente alla biglietteria di Italo per vedere se si poteva fare qualcosa, tanto sapevo che potevano fregarsene perché il biglietto era un low cost, invece ecco che con una integrazione riesco ugualmente a partire ma alla fine arrivo a Milano con due ore di ritardo rispetto alle mie previsioni.
Quindi pollice su per Italo Treno e pollici versi per RFI e TrenItalia che sembrano lasciare in secondo piano linee basilari per i pendolari ad alta frequentazione. Altro pollice verso poi leggendo una dichiarazione di Moretti (AD FS) di pochi giorni fa, ma passata in secondo piano, su possibili aumenti dei biglietti locali nelle ore più frequentate (Today – Il Gazzettino).
Ora guardatevi il filmato con l’escalation di nervosismo, ma nota positiva ho conosciuto persone molto interessanti e simpatiche (dai capotreno ad altri viaggiatori).