“Buon giorno Maggiore, Massimo.”
“Salve Tenente, ha fatto bene a raggiungerci. Massimo, le presento il Tenente Corvini.”
Facce nuove, ma l’impazienza si stava facendo sentire, la curiosità era alta e ormai non sapevo più che pensare della situazione.
“Come avrai capito Massimo, il luogo in cui ci troviamo non è propriamente un’ospedale…”
“Soprattutto direi che è un po’ tanto fuori mano, da quello che ho potuto vedere dalla finestra.”
“In effetti il Centro non è propriamente in bella mostra. Comunque questa è la sede logistica centrale dell’Organizzazione ed è situata nel Gran Sasso. Qui svolgiamo le nostre ricerche e l’addestramento.”
La pazienza si sa, è una virtù dei forti e io in quel momento proprio non ero forte e volevo delle risposte alle mie domande.
“Ok, ma quello che mi interessa è altro, come stanno i miei genitori e amici.”
Il volto di Gabriele si rabbuiò e le sue parole uscirono con un tono letteralmente agghiacciante.
“Devi avere pazienza. Tutto a suo tempo, comunque ci stavo giusto arrivando proprio ora. Noi ci occupiamo di difendere le persone da se stesse…”
Sentendo quelle parole mi stavo per mettere a ridere, ma poi ripensando al fatto che ero totalmente nelle loro mani, mi passò subito la voglia.
Però anche se pensavo a quelle cose, non potevo non sentire dentro di me, come se i miei Dei me lo stessero dicendo, che mi dovevo fidare.
“…Facciamo ricerche per far progredire la scienza e la tecnica e siamo totalmente autonomi. E ora che ti ho spiegato chi siamo, ti dirò perché sei qui.”
Finalmente, era ora!
Dentro di me si stava finalmente allentando una piccola ansia.
“Tu non hai più un posto su questa terra, risulti morto e non sapresti dove andare. La tua famiglia sta bene, anche se sentono la tua mancanza, e i tuoi amici hanno ripreso la loro vita anche se con un po’ di amarezza in più. Ora sei davanti ad una scelta. Puoi uscire dal Centro e andare per la tua strada, con un minimo indennizzo per te e la tua famiglia riceverà mensilmente altrettanto da una nostra assicurazione Tu però non potrai mai più avere contatti con il passato e sarai sempre sotto nostro costante controllo.”
“Ho sempre sognato una vita sotto i riflettori.”
“Altrimenti puoi stare con noi e iniziare a seguire il nostro corso di addestramento di 12 mesi, poi verrai assegnato ad una vita tutta nuova. Alla tua famiglia verrà erogato un alto indennizzo, ma sarà pressoché impossibile per te rivederli un giorno. Però prima di tutto dovremmo fare qualcosa per il tuo sarcasmo troppo accentuato.”
Quella sua ultima frase mi aveva messo parecchio in soggezione, la sua personalità era molto forte e decisa e soprattutto misteriosa. Però la mia personalità è troppo testarda e non può tirarsi in dietro così.
“E una terza opzione non ci sarebbe?”
Con quella mia frase ormai pensavo di essermi giocato tutto. La faccia di Corvini era pressoché sorpresa, mentre quella di Gabriele scoppiò in una fragorosa risata.
Quella sua reazione mi mise parecchio a disagio e probabilmente diventai pure rosso.
“Incredibile! Sei veramente impossibile. Comunque una terza opzione non c’è, prendere o lasciare. Non voglio che mi rispondi subito, avrai tempo fino a questa sera per decidere. Nel frattempo il tenente ti farà fare un giro del centro spiegandoti più in dettaglio tutto e rispondendo alle tue domande. Ora devo salutarti, ho altre cose da organizzare… Dimenticavo tenente, per il ragazzo livello di sicurezza gamma.”
“Ma… Signore, ne è sicuro? Io avrei optato per un Epsilon.”
“Non si preoccupi tenente. Arrivederci.”
Non aspettò nemmeno il saluto, era già fuori dalla stanza. C’era qualcosa che mi attirava, nei suoi modi o nel carisma che emanava. Dovevo sapere di più.
“Su Massimo, preparati che facciamo un giro orientativo.”
Invece Corvini mi pareva parecchio scocciato nello stare con me, ma forse era solo un’impressione.
In quell’istante mi resi conto di avere addosso solo una specie di pigiama da ospedale.
“Scusa, ma ma non ho nulla da mettermi.”