Domenica sera ho guardato quasi per sbaglio un documentario sul National Geographic Channel che parlava delle cellule staminali.
Guardando il documentario non ho potuto che sentirmi salire lungo la schiena dei brividi di paura e raccapriccio.
Infatti non si trattava del solito documentario in cui si parlava delle potenzialità delle staminali, come si pensa funzionino, dei risultati che si potrebbero ottenere dallo studio e così via.
Si parlava del loro reale uso su pazienti umani.
Ovviamente questi interventi con staminali venivano eseguiti in paesi del sud-est asiatico.
I dottori iniettavano queste staminali nei pazienti e poi speravano che queste riconoscessero da sole i problemi e li risolvessero.
Si, avete capito bene, nemmeno i dottori sapevano come queste cellule avrebbero funzionavano nell’organismo del paziente.
La cosa però ha un suo fascino, un paziente che non poteva più stringere i pugni dopo la seconda iniezione, direttamente nella spina dorsale, riusciva nuovamente a stringere le mani.
Ad un altro paziente sono state iniettate direttamente nel cuore, debole a causa di problemi cardiaci, e nel giro di poco nuovi vasi sanguigni riempivano il cuore per irrorarlo meglio.
Tutto questo non può che essere positivo eppure ha sollevato in me, essendo comunque agnostico a livello religioso, il dubbio di poterlo o meno fare con così pochi studi a riguardo.
Insomma e se poi succede come in una puntata del telefim “The Other Limits” in cui una persona, a cui venivano iniettati nanobot, ritorna sana poi diventa superuomo e in fine un mostro della natura, che facciamo?
Non dico che non sia il caso di usare tali risorse, però prima forse sarebbe meglio capire come funzionano, come controllarle, perché non siamo mica degli Dei in fin dei conti.