L’aria nell’ufficio del Maggiore sembrava molto pesante.
“Dottore, cosa ci può dire?”
“Se devo essere sincero non so cosa pensare di preciso, ora Massimo è stabile grazie alle modifiche che ho apportato all’enzima H2J, ma non so quanto possa durare. Sinceramente non avrei voluto che il Generale attivasse così presto S.T.E. e lo lasciasse usare al ragazzo senza sufficiente preparazione.”
“Si Maggiore, il Generale qui ha esagerato veramente, il ragazzo è stato ad un pelo dal lasciarci le penne e S.T.E. non era ancora stato testato a fondo.”
L’attesa nel rispondere del Maggiore alle parole del dottore e del tenente lasciava uno strato di inquietudine nella stanza palpabile.
“Non so che dirvi, non mi aveva informato minimamente di questo suo piano per recuperare la reliquia. Se lo avessi saputo non lo avrei approvato, ma alla fine è andato tutto … decentemente.”
Un altro sospiro riflessivo fece interrompere momentaneamente il discorso al maggiore.
“Ho parlato con il Generale poco fa e mi ha assicurato che era assolutamente necessario rischiare fino a quel punto per recuperare uno degli ultimi oggetti che ci mancano. Per questo il ragazzo quest’ultimo trimestre verrà addestrato a ritmo ridotto con la speranza che non gli succeda nulla di grave.”
“Lo spero maggiore, ma è la prima volta da quando lo analizziamo che il suo rapporto AO cala, anche se di pochi punti. Non vorrei che lo sforzo per il fisico stia diventando eccessivo.”
“Dottore, purtroppo era un rischio che dovevamo correre e ora abbiamo un netto vantaggio tattico.”
Il dottor Gervasi sembrava quasi alterarsi, ma poi si è ricomposto immediatamente.
“Ora dovrò passare molto del mio tempo e usare molte delle risorse di struttura per continuare con le ricerche, non so quanto potrò seguire il ragazzo e anche tutto il resto del’equipe non potrà seguirlo al meglio. Vedremo di fare del nostro meglio.”
“Grazie dottore per la comprensione. Intanto lei Tenente provi di seguire il ragazzo e provi a farlo reagire, penso che quanto accaduto a Colonia lo abbia alquanto distrutto.”
La faccia del tenente sembrava tesa, ma comprensiva di quanto stava accadendo.
“Proverò di fare del mio meglio, ma non so se gli psicologi del centro basteranno, probabilmente dovrò aumentare le sue attività comunitarie, cercando di farlo isolare il meno possibile.”
“Bene. Intanto io continuo a seguire e aiutare Raffaele che sembra proprio convinto e determinato nel veramente cambiare questo paese e penso ne abbia pure le doti necessarie. Per ora direi che è tutto, meglio se ci aggiorniamo a domani.”
Il tenente e il dottore si alzarono e uscirono senza proferire altra parola, mentre il maggiore pensieroso si voltò verso la vetrata del suo ufficio contemplativo della piccola parte della sfera di struttura che poteva osservare.
“Scusami Raffaele, ma ormai è da un’ora che fissi la videocamera mobile. Ma non ti annoi?”
“Davverò è già passato così tanto tempo? Non lo avrei mai detto. Sai mi sono perso a domandandomi come mai la gente perda tempo a guardare noi poveri deficienti racchiusi tra queste quattro mura.”
“Scusa, ma che problema c’è. Il grande fratello è un bel programma, divertente, e reale.”
“Senti, non dire stupidaggini, il grande fratello è semplicemente un surrogato di vita per chi non vuole ammettere di non averne una o non ha il coraggio di farsela. Emozioni a basso contenuto energetico ecco quello che è questo programma.”
“Ma allora sei un deficiente, ma vattene via e non rompere.”
“Io sto qui per un motivo molto semplice, far vedere alla gente che guarda questo obrobrio culturale che al di fuori di quella scatola che gli porta le immagini a casa c’è qualcosa di reale, di vero, di vivo.”
“Io proprio non ti capisco. Non c’è nulla di male a guardare questo programma che poi ci rende anche famosi.”
“Famosi? Questa secondo te è fama? Sai chi è o dovrebbe essere un personaggio famoso, uno da idolatrare? Quello che prende il suo lavoro sul serio e ci va provando di fare il massimo, non l’arrampicatore sociale che vuole venire in tv per trovare la via breve ad un successo effimero che svanirà nel giro di qualche mese. Le persone da ricordare sono quei medici che si fanno un mazzo, quei tassisti che lavorano ore e ore in mezzo al traffico, quelle maestre che provano di insegnare qualcosa a bambini a cui non frega nulla di nulla se non diventare famosi facendo il calciatore, la velina o il tronista. E quei poliziotti che rischiano la vita tutti i giorni per darci un filo di sicurezza per uno stipendio da fame e con i politici che confondono le leggi che interferiscono con il loro operato, che dovremmo dire? Quelle sono persone, quelle stanno vivendo veramente. Non noi qua dentro.”
“Si, ma te sei rompi però, parli sempre solo di politica, sociale e così via. Ma vedi di divertiti un po’ qui dentro. Ci sono anche delle ragazze a cui stranamente sembri interessare.”
“Forse non lo hai capito, ma nella vita il divertimento non è tutto, noi non siamo soli in questo mondo, ci sono altri individui con cui noi dobbiamo rapportarci, socializzare e vivere. L’uomo non è arrivato a questo punto rimanendo asociale. L’uomo è un animale sociale che ha bisogno di altri per potersi completare e migliorare. I politici e i comunicatori stanno facendo in modo di creare disinteresse nella politica e nella società per isolare l’individuo e renderlo più debole e plasmabile. Però noi non siamo esseri a se stanti, siamo una collettività che interagisce e vive e che ha bisogno di stimoli. Non siamo stupidi. Se tu non lo riesci a capire, non so cosa dirti se non che ti stai perdendo gran parte della tua stessa esistenza.”