Ho aspettato un po’ per fare le dovute considerazioni sul viaggio, intanto per riprendermi fisicamente e soprattutto per smaltire un po’ della tanta nostalgia che ho per quei luoghi visitati.
Parto quindi subito dal punto di vista diciamo tecnico e organizzativo del viaggio.
Per prima cosa munitevi di guida Lonely Planet, consiglio Giappone dalla terza edizione in poi, infatti le prime due edizioni risultano con qualche baco (cartine non dettagliatissime, percorsi a piedi con poche indicazioni e poco aggiornate a livello di posti) che potrebbe mettervi in difficoltà, mentre quella solo su Tokyo non l’ho provata quindi non so che dirvi.
Il viaggio aereo è stata la decisione forse più strana che abbiamo preso ma che si è rivelata essere quella più efficiente, arrivo al Kansai International (quello sull’isola artificiale tanto per intenderci) vicino ad Osaka e ritorno da Tokyo Narita.
Il perché di questa scelta è stato uno soltanto, risparmiare tempo e soldi per gli spostamenti interni tra una città e l’altra.
Ci siamo quindi affidati ad una agenzia di viaggi (Waghemi viaggi) sia per la prenotazione del biglietto che per l’assicurazione di viaggio che si sarebbero potute fare online (edreams – viaggisicuri) a minor prezzo, ma volevamo avere un feedback umano.
Consiglio inoltre, viste le problematiche naturali del Giappone (terremoti), di registrarsi presso la farnesina con tutti i dati di viaggio, così in caso di problemi rende più facile l’intervento della nostra ambasciata.
Il prezzo del biglietto aereo andata e ritorno con scalo a Parigi da partendo da Bologna o Tokyo è stato di soli 650 euro tutto compreso, volando con airfrance.
Devo ammettere di aver volato bene con airfrance, i posti erano comodi, gli assistenti cortesi, i pasti buoni e sostanziosi, solo una pecca ma molto grave ha afflitto il volo di più di 12 ore e mezza, la pochezza dell’intrattenimento di bordo, film, telefilm, musica e giochi erano assolutamente arretrati rispetto alla disponibilità tecnologica attuale.
Forse lo hanno fatto per creare un maggiore stacco tra classe economica e superiori, però a parte dormire rimaneva ben poco altro da fare a bordo.
Ricordo che all’arrivo in Giappone verrà richiesto di compilare una carta doganale che bisogna completare in tutte le sue parti, quantitativo di moneta e anche con gli alloggi che si intende sfruttare in giappone, quindi segnatevi almeno il nome del posto e la città.
Inoltre vi prenderanno le impronte dei due indici e vi scatteranno una foto, il resto è una comune dogana internazionale che non sembra fare troppe domande se non quelle di rito, anche se in maniera molto scrupolosa e precisa.
Ora però passiamo agli alloggi per le varie notti.
Abbiamo da subito scartato l’idea degli hotel tramite agenzia viste le cifre allucinanti (70euro a testa a notte) che richiedeva un misero hotel 3 stelle e ci siamo tuffati nel mondo degli ostelli aiutandoci con hostelworld validissimo per vedere i servizi offerti, il posizionamento e i commenti sull’ostello ma assolutamente inefficiente per la prenotazione che abbiamo quindi effettuato contattando direttamente l’ostello che ci interessava dopo aver fatto una breve ricerca su internet.
Per Kyoto abbiamo scelto il K’s house che per 3800yen a testa a notte offriva una camera con bagno privato, pulita e ben ordinata anche se molto piccola (ma siamo in giappone). Oltre a questo il K’s offriva anche notevoli spazi comuni come sala, cucina e lavanderia molto belli ed efficienti, pure i bagni comuni che abbiamo visto, uno per piano con massimo 5 o 6 camere, erano molto puliti tanto da farci pensare di poter prendere camera senza bagno a prezzi ancora più bassi.
La notte in stile tradizionale giapponese, in un ryokan, abbiamo deciso di passarla a Kyoto perché giustamente l’abbiamo ritenuta la scelta migliore per osservare meglio la tradizione giapponese, così cercando su internet siamo incappati in questo Rikiya Ryokan posizionato in una zona tradizionale di Kyoto che comunque a prezzi ancora abbordabili (sui 12mila yen a notte) ci offriva una bella stanza tradizionale con colazione alla giapponese però senza offrire l’esperienza dei sento o onsen, ma comunque con un bagno tradizionale (ofuro) assolutamente da provare.
A Tokyo i prezzi sono mediamente più alti per dormire, ma abbiamo trovato l’Oak hotel posizionato in una zona tranquilla tra ueno e asakusa che è risultata anche molto comoda per muoversi nella città. Questo non è un ostello vero e proprio ed i servizi comuni sono molto più limitati e peggiori rispetto al K’s, ma poi guadagna come spazio in camera anche se il bagno risultava molto piccolo e senza la classica tazza tecnologica alla giapponese, il bagno comune non risulta però all’altezza di quello precedente del K’s. Alla fine questo hotel risulta molto valido e ad un prezzo poco più alto (3950yen) del K’s offre una buona e confortevole sistemazione.
Ora passo a parlare dei mezzi di trasporto e inizio subito col dire che per questo tipo di viaggio risulta inutile farsi il JR pass nazionale.
La prima cosa da fare è stata arrivare a Kyoto da Kansai. Esiste per la JR West un pass giornagliero per 2000yen, usabile solo dai gaijin (non residenti e con visto turistico) appena arrivati che per quasi 1000yen in meno permette di raggiungere con un treno diretto la stazione centrale di Kyoto in poco più di un’ora di viaggio. Per fare tale pass andate prima all’ufficio informazioni dell’aeroporto di Kansai chiedendo informazioni e poi andate nell’ufficio con esseri umani della JR ben visibile dall’interno del secondo piano della stazione poco fuori dall’aeroporto.
Per muoversi dentro a Kyoto risulta inutile usare la metropolitana che ha solo 2 linee a croce e ci si può affidare tranquillamente all’ottimo sistema di trasporti di autobus. Se pensate di usarla molto conviene fare un pass giornaliero per 500yen (il K’s lo vendeva in reception e aveva pure la mappa delle linee) che permette di usare tutti gli autobus nel giorno della prima timbratura. Se invece non pensate di usarlo così tanto ricordatevi che una sola corsa costa forfettariamente 220yen e su alcune linee, ma su altre alla salita (centrale) si deve prendere un biglietto che va poi inserito assieme ai soldi alla discesa (anteriore), il sistema può risultare non immediato e sinceramente consiglio il pass visto che basta veramente poco per ammortizzarlo in una giornata.
Per andare e tornare da Nara consiglio di usare la Kintetsu (stazione all’interno della kyoto station) i cui treni kyuko al costo di 610yen e in 45m di viaggio fanno risparmiare molta strada a piedi rispetto ai treni JR che si fermano più fuori rispetto all’area più turistica di Nara e che costano lievemente di più.
Adesso però bisogna andare a Tokyo e qui bisogna pendere uno shinkansen chiamato nozomi che è il più veloce (copre la distanza facendo tre fermate in 2h20m) e costa solo poco di più rispetto agli altri (13500yen). Ricordatevi che per un minimo sovrapprezzo potete chiedere il lato fuji se volete fotografare il vulcano seduti nei comodi e ampi sedili del treno, consiglio però di prenotarlo in anticipo (almeno qualche giorno) per trovare posto su quello desiderato, ma considerate che circa ogni decina di minuti c’è un treno che copre la stessa tratta.
Muoversi dentro a tokyo per un neofita può sembrare inizialmente una vera e propria sciagura, in realtà una volta capito come ragiona il sistema è molto più semplice che in altri posti nel mondo ma risulta notevolmente costoso.
Esistono degli abbonamenti giornalieri, ma visto che sono presenti 2 diverse compagnie con linee metropolitane (tokyo metro e toei), una linea ferroviaria di superficie della JR East e altre linee ferroviarie che portano fuori tokyo risultano veramente troppo onerosi e basta quindi pianificare bene i movimenti della giornata (considerate che muoversi di sole 3 o 4 stazioni costa minimo 130yen).
Intanto vi dico che il biglietto dello shinkansen è valido per un viaggio nella rete JR di tokyo sulla linea yamanote, quindi arrivando a tokyo station potete usare qul biglietto per prendere un treno JR locale per shibuya, ueno, shinjiku e similari senza ulteriori spese aggiuntive.
Per tutto il resto degli spostamenti comportatevi come segue, procuratevi una cartina di tokyo, una dei metro e una della JR (in uno dei centri informazioni presenti nelle stazioni più grandi), scegliete se usare linee tokyo metro, toei o JR poi dirigetevi alla stazione verso le macchinette automatiche e troverete una cartina appesa al muro che indicherà sulle varie stazioni un numero che potrà oscillare dai 130yen a 320yen o più (ci vogliono circa 40m per arrivare da una parte all’altra di Tokyo su quasi tutte le linee).
Cercate la vostra stazione di uscita, aiutandovi con le vostre cartine in caratteri occidentali, e guardate il prezzo relativo alla vostra fermata e poi mettete i soldi nella macchinetta e premete il valore corretto sullo schermo. Non preoccupatevi, se avete fretta prendete quello da meno e salite sulla carrozza, poi alla discesa troverete prima di uscire della altre macchinette automatiche (fare adjustment) che vi permetteranno inserendo il biglietto di aggiungere la cifra mancante e uscire comodamente. Comunque se proprio siete disperati chiedete al gabbiotto in cui è sempre presente del personale “umano”, sebbene esprimersi in inglese potrebbe rivelarsi ostico…nel caso indicate semplicemente sulla mappa e loro vi diranno quanto dovete pagare.
Per andare al Ghibli museum, intanto segnatevi le informazioni su come prenotare in Giappone (potrebbe essere un’esperienza risalire al codice del mese quindi fatevi aiutare), prendete da Kanda o Tokyo central la linea chuo line rapid service (arancione) facendo un biglietto da 360yen e scendete a Mitaka poi seguite i vari cartelli all’uscita della stazione.
Se vi interessa andare a Nikko, il metodo più rapido (2h o poco più) e meno costoso è usare la linea tobu che parte da asakusa prendendo un biglietto da 1320yen e salendo sulle prime 2 carrozze (eviterete un cambio treno) del treno rapido.
L’ultimo spostamento che manca è quello per l’aeroporto di Narita che risulta più conveniente usando la linea Keisei limited express che per 1000yen in 75m vi porta fino all’aeroporto, state attenti e scendete all’ultima fermata per il terminal 1.
Ultima nota sui trasporti è l’utilizzo della linea automatica (yurikamome) per andare nella tokyo bay da shimbashi, che è bellissima ma risulta costosissima rispetto a tutte le altre.
Sui posti dove mangiare consiglio di studiare bene quelli offerti dalla guida, primo perché quelli che abbiamo provato erano veramente validi e poi perché non è detto che altri più piccoli abbiano un menù in inglese, però noi siamo anche andati all’avventura e devo dire che abbiamo anche trovato dei buoni posti non segnati.
Per ulteriori dettagli sul Giappone rimando al sito Japan guide che risulta molto utile e completo ma in inglese.