Ovviamente voglio parlare del libro e non dei film.
Che dire di nuovo su quest’opera monumentale di J.R.R. Tolkien?
Nulla, perché tanto è già stato detto e semplicemente mi ripeterei.
Quello che più rimane impresso dell’opera è sicuramente la descrizione perché questa è talmente minuziosa da sembrare reale, e il lettore la può vivere e immedesimarsi anchesso in no della compagnia.
Il Signore degli Anelli non è certo per chi vuole passarsi il tempo leggendo in treno, è un libro impegnativo che con le sue 1350 pagine sicuramente porterà via molto tempo e se non siete veramente sicuri allora è meglio che lasciate perdere, perché altrimenti dopo 100 pagine sarete già spossati e lo accantonerete su uno scaffale a prendere la polvere.
Oltre a questo, per apprezzarlo appieno, dovete anche amare un genere come quello fantasy che lascia ampio spazio alla mente di vagare nel creare mondi con orchi, nani, elfi e uomini, che vivono assieme.
Probabilmente questi sono semplicemente la trasfigurazioni della società , ma non diciamolo a nessuno, altrimenti rovianiamo la magia.
Però voglio lascairvi dicendovi come interpreto io il libro, non come una storia di avventura con gente disposta al sacrificio per difentere quello in cui crede, ma come una storia di un giovane hobbit che affronta nel modo più brutale tutti i problemi e responsabilità derivanti dell’età adulta.