Questo film risulta veramente un’opera imperdibile che tratta argomenti di una attualità incredibile.
Clint Eastwood si supera in questa pellicola in cui a quasi ottant’anni dimostra una qualità da attore veramente insuperabile, il suo viso misto ai suoi grugniti trasmettono sensazioni così vive e reali che non basterebbero fiumi di parole per eguagliarli.
Ma di cosa tratta questo film?
La macchina ford gran torino è poi solo il “deus ex machina” a cui ruota il film e ha un ruolo alla fine marginale.
Il film parla quindi dei giorni nostri, delle generazioni che passano e del mondo che cambia senza che noi possiamo farci nulla.
Immaginate il vostro classico quartiere borghese americano in cui avete vissuto gli ultimi 50 anni svuotarsi di tutti quelli che avete sempre conosciuto o semplicemente visto e riempirsi di quello che avete sempre detestato.
La frase più bella e che a mio avviso è quella che realmente regge il film e ne denota lo spirito emotivo incentrato alla comprensione reciproca, al rispetto e al buttarsi dietro false immagini è questa: “Cristo! Ho più in comune con questi musi gialli che con la mia famiglia.”
Un film dal finale non scontato che fa riflettere in maniera incredibile su chi siamo e dove è indirizziata l’evoluzione del mondo.
L’integrazione e il rispetto reciproco sono alla base di tutto.