Oggi 17 Marzo 2011 l’Italia compie 150 anni di unità.
Io sono nato in questo paese, probabilmente ci morirò pure, che considero unico dalle Alpi allo Ionio isole comprese.
La sua storia, cultura e tradizioni hanno fatto parte di me fin da quando sono nato e le apprezzo nella loro moltitudine e incredibile sfaccettatura.
Io vorrei vedere quest’Italia al massimo della sua forza e splendore, come ha già dimostrato di poter fare quando tutti gli ingranaggi hanno girato nella maniera corretta.
Sono felice di essere nato in Italia e non in un altro posto, perché questa nazione ha tante bellissime cose che non si può non vedere e apprezzare.
Eppure io mi sento come uno straniero in patria.
l’Italia di quest’ultimo quinquennio e poco più non è più la mia Italia, mi sento di troppo, come fuori dal coro, non apprezzato e non valorizzato dallo Stato sociale.
Mi sento come obbligato a dover seguire dei modelli e a standardizzarmi su cose che non apprezzo che non sento far parte di me e di quello che mi era stato insegnato.
Mi sento considerato come un semplice numero da uno Stato che sento sempre più distante.
Mi sento meno libero nelle mie possibilità, con una burocrazia asfissiante che non mi permette di provare strade alternative e un mercato del lavoro instabile e limitato a piccole aziende chiuse in se stesse senza possibilità di miglioramento della carriera dovute all’esperienza acquisita.
Mi sento come isolato dal resto del mondo e vedo continuamente i problemi e le difficoltà aumentare mentre le vere questioni vengono solo brandite per propaganda o per sviare l’attenzione.
Quando vado all’estero, perché mi piace viaggiare e vedere altre culture e popoli per poterli capire e magari trovare qualcosa di bello e utile da inserire nel mio paese, mi devo vergognare di essere italiano, vengo deriso dagli altri per l’immagine che diamo al mondo.
Eppure io sono e mi sento comunque appartenere a quell’Italia che va dalle Alpi allo Ionio isole comprese.
Questo è il mio paese e nessuno me lo potrà togliere!
Viva l’Italia!